Signor Valencia Pollex, la mobilità elettrica impone
requisiti speciali per il design e l’aerodinamica. Da un lato, il design
si può reinventare, dall’altro i cerchi diventano più grandi perché
devono portare un peso maggiore, e pneumatici grandi costituiscono una
sfida dal punto di vista dell’aerodinamica. In qualità di designer Audi,
come concilia questi due aspetti?
In primo luogo, il cerchio è un componente importante per la
sicurezza. Tutte le forze generate dal veicolo vengono trasferite su
strada dalla configurazione cerchio-pneumatico. Tuttavia, a differenza
dei componenti del telaio, il cerchio è visibile all’esterno. Perciò noi
designer creiamo qualcosa che soddisfi i requisiti tecnici, ma che
sottolinei anche il design della vettura. Adesso interviene un altro
fattore: nel modello elettrico è decisivo il bilancio energetico, di
conseguenza il punto focale si è spostato. Finora gli pneumatici
dovevano soddisfare quasi esclusivamente dei requisiti di resistenza.
Oggi sviluppiamo e disegniamo in modo coerente intelligenti cerchi
aerodinamiche che siano il più efficienti possibile, perché questo
influisce notevolmente sull’autonomia di una vettura elettrica.
Cosa caratterizza una ruota aerodinamica ideale?
La perfetta interazione del corpo del veicolo: pneumatico, copertura
esterna e posizione della ruota nel passaruota. Per un’aerodinamica
perfetta abbiamo bisogno di una determinata planarità in modo che l’aria
incontrata dalla vettura si distribuisca, senza forti turbolenze
laterali, intorno al corpo del veicolo. Paradossalmente, conseguire la
planarità nel cerchio non è affatto semplice. Una superficie chiusa
significa più materiale, e nel caso dell’alluminio questo comporta un
certo aumento di peso. Perciò per Audi e-tron GT quattro, utilizziamo
una lega polimerica per chiudere queste superfici. In questo modo il
cerchio rimane leggero. C’è anche un altro aspetto: nell’equazione
energetica, la velocità svolge sempre un ruolo fondamentale. I settori
che si muovono velocemente influiscono sull’aerodinamica più di quelli
che si muovono a una velocità inferiore, quindi il centro del cerchio si
può ignorare. Nei settori esterni di un’aerocerchio, si ha un grande
effetto leva dal punto di vista dell’aerodinamica. In poche parole: è
molto più complesso.